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martedì 28 maggio 2013

Elementary

Sherlock Holmes è un personaggio che non passa mai di moda, ma negli ultimi anni sta vivendo una serie di revival più o meno interessanti. Si è partiti dai film di Guy Ritchie (qui e qui le schede di MyMovies), passando per la splendida serie della BBC intitolata Sherlock. Quest'ultima riprende il mito holmesiano e lo ripropone in ottica 2000 (o 2.000, se preferite): allo stesso modo si comporta Elementary, nuova serie della CBS che ripropone i personaggi creati dalla penna di Arthur Conan Doyle in una chiave moderna e diversa rispetto a quella di Sherlock. Se nel serial inglese, infatti, troviamo i personaggi riproposti in base a modelli alquanto fedeli agli originali, in Elementary abbiamo un rimescolamento delle carte che porta ad una prima sensazione di straniamento per poi approdare a nuovi lidi narrativi.

Un poster promozionale di Elementary

In questa serie Holmes è un ex tossicodipendente che viene spedito a New York in riabilitazione: in un colpo solo la figura del detective infallibile e lontano da tutto viene umanizzata (anche nei romanzi e nei racconti originali è presente l'uso di cocaina, ma è un elemento che non interferisce con i meccanismi narrativi) e il setting cambiato. In aggiunta lo Sherlock protagonista di Elementary è ben più emotivo della sua controparte originaria, risulta spesso fuori luogo con le sue uscite e apparentemente incapace di comprendere i sentimenti delle persone coinvolte nel caso, è un personaggio ben più profondo e complesso di come appaia e questo si vede anche nel rapporto con il nuovo (anzi, la nuova) Watson. Il personaggio-narratore dei racconti di Doyle qui diventa una donna (Lucy Liu), ex chirurgo dedicatasi, per un dramma personale, alla riabilitazione di pazienti ex tossicodipendenti. Proprio la presenza di un Watson femminile potrebbe aprire scenari imprevisti e imprevedibili nei gialli classici di Holmes (considerando poi il gusto tutto americano per la soap opera, mi aspetto prima o poi una svolta "rosa"). Al posto dell'antipatico Lestrade c'è l'ispettore Gregson, certamente più sveglio e meno antipatico. A completare il tutto, una serie di personaggi più o meno importanti, ma le cui figure (a parte qualche antipatia per il protagonista) non sono ancora state ben definite.

I protagonisti di Sherlock (di cui parleremo) ed Elementary a confronto

Ho avuto modo, fino ad ora, di vedere i primi quattro episodi della serie: i primi 3 hanno mostrato e definito le dinamiche di base del rapporto Holmes-Watson, nel quarto ne osserviamo già una prima evoluzione e approfondiamo un po' la figura di Gregson (sia chiaro, non tramite un passato posticcio e incollato li, ma tramite il "sapere che lui sa"). La struttura è quella classica dei serial gialli (un caso ad episodio), ma già è comparso un antagonista che potrebbe riapparire in futuro (puntata 3) e, sono certo, non tarderà ad apparire la nemesi storica di Holmes, il professor Moriarty, magari dando il via ad una bella struttura orizzontale per mettere ancor più pepe negli episodi. Diciamo che, per ora, questo telefilm si sta guadagnando la riconferma episodio per episodio ma diventa sempre più convincente e coinvolgente.

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